Privacy Policy
Cookie Policy



Portale "Ingegneria e Campanologia" - Autore - Sommario - Mappa del Sito - Home


 Campane e concerti storici - Regione Marche

AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)

Cap. ARS-H10 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H10.226

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2020 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

    

    

   

    Provincia di Macerata - Comune di Tolentino

CENSIMENTO 2013

Il Campanile della Cattedrale di San Catervo

di Ing. Luca Paolini di Osimo

 

 

Quadro di unione - Comune di Tolentino:

- Parte 01: Documenti dal 1940 al 1943

- Parte 02: Rilievo del 2013: Il campanile e le campane della Cattedrale di S. Catervo - Sei qui

INDICE:

 

 

Rilevazioni effettuate sabato 13 aprile 2013 dall'ingegner Luca Paolini e dal dottor Stefano Francella.

 

 

INDICE

 

 

 

La torre campanaria del duomo di San Catervo, a Tolentino, è una costruzione medioevale, databile, con approssimazione, attorno al 1200-1300.
Essa si erge dalla parte opposta dell'entrata principale della chiesa, vale a dire verso ovest, ed è leggermente ruotata rispetto ad essa.
Inizialmente questa costruzione sarebbe dovuta terminare con una guglia in pietra.
L'ingresso di questo edificio si trova nel corridoio che dalla chiesa porta ai locali dove si trova anche l'ufficio del parroco.

 

 

L'ingresso del campanile

Immediatamente dentro inizia, sulla destra, una breve scala in pietra che porta ad un primo ambiente.

 

Le scale in pietra che portano al primo piano della torre

 

La differenza di quota tra questo primo piano e l'ingresso della torre non è elevata, ed è valutabile attorno ai 3 metri circa.

 

Il primo piano della torre

 

 

Guardando verso il soffitto di questo primo piano, si vedono i fori che una volta servivano per il passaggio delle funi per suonare le campane.
Questa stanza è piuttosto grande, e, secondo l'autore è qui che probabilmente una volta venivano i campanari per suonare le campane nelle domeniche ordinarie, e non esclude che venissero anche per suonare il campanone per le feste cittadine (non dimentichiamoci che il campanone in questo caso è anche la campana civica).
Tuttavia, senza fonti certe, è impossibile essere più precisi in merito.


Da questo piano sale una scala in ferro, di fattura molto recente, costruita sicuramente durante i grandi lavori di restauro del 2006. Accanto a questa scala, quasi per ricordare quanto una volta fosse più difficile e pericoloso l'accesso ai piani superiori, è appoggiata una vecchia scala in legno, lunga all'incirca 4 metri.
Questa scala in ferro permette di salire di 4 metri circa, terminando su un piccolo pianerottolo di ferro.


Da questo pianerottolo parte poi una scala in legno a 2 rampe, che segue il profilo del muro salendo in senso orario, e che conduce all'ambiente superiore. Questa scala, che permette di salire di 3 o 4 metri, è dotata di passamano di legno.


Girandosi invece verso la balaustra di questo pianerottolo non può sfuggire all'attenzione una passerella posizionata alla stessa altezza del pianerottolo, che attraversa l'ambiente sottostante in tutta la sua lunghezza, e si va ad infilare, attraverso una porta aperta, dentro un altro ambiente.
Si potrebbe pensare che quel passaggio venisse utilizzato dai campanari per andare a sbucare in qualche apertura presente nella chiesa (e che forse ora è stata chiusa), così da accorgersi del momento opportuno in cui suonare il campanone nei pontificali (ad esempio per suonare il Gloria nella veglia pasquale), senza dover scendere fino in fondo.


Salendo quindi questa scala in legno, ci si ritrova in un secondo piano, di dimensioni decisamente più piccole del sottostante.


Un'altra scala in legno molto ripida, non addossata alla parete, senza passamano, lunga 4 metri circa, permette raggiungere una botola in legno.


Aperta la botola, ci si ritrova all'aperto, nella cella inferiore, con accanto il campanone.

 

 

INDICE

 

 

 

Ceppo e telaio sono quelli presenti prima della motorizzazione di queste campane, avvenuta negli anni '60, ad opera della Broili.

Rifuso nel 1989 dalla Fonderia Capanni di Castelnuovo ne' Monti, presenta le iscrizioni sia sulla pancia che sulla corona superiore.

 

Sulla corona le iscrizioni sono disposte su 5 righe, e sono:

+ DEO • OPT : MAX : BMAE : SPER: VIR : MARIAE • AD • COELOS • ASSPTAE • SSO :

CATERVO • NICOLAO • THOMAE • ATO : EMIGDIO • PATRONATIS • NOSTRATIIB :

ATO : ADVOCATIS

 

+ AES • TINTINNULUM • IAM • CONFLATUM • SED : GREGORIO • XIII • TINNITUUM •

OBS : AD • ARMA • CONCIVERAT • CIVES • ODIO • A • CALLIS • EFFRACT : IDIB :

 

+ QUINTILIS • MDCCIC • NOVISSIME • PULSANDO • DENUO : CONFRACT : DD :

SERAPHINUS • DE • BENADDUCIIS • IOSEPH • DE GUERRIERIIS • AC • FRANCIS :

 

+ DE • GIANFELICIIS • PP : RR : ITERUM • CONFLAMDUM • S : P : Q : T : CONSULTU

CURARUNT PER ALOYSIUM PASQUALINI EX MONTE DE NOVEM AN : XPTI :

 

+ MDCCCIV • M : IUNII • SED : SS : PIO • VII • PON : MAX : DD : NICOLAO SPARACIARI

AC AEGIDIO DIONISI OPERI PRAEFECTIS TOLENTINA PATRIA FULGEAS

 

Sulla pancia invece compaiono le iscrizioni:

HOC AES CONFLATUM EST EX NOVO

SENATUS POPULIQUE CONSULTU

A.D. MCMLXXXIX

Fonderie Capanni – Castelnovo ne' Monti – R.E.

 

Le iscrizioni quindi raccontano un po' la storia di questa campana, distrutta dall'esercito napoleonico, fusa nuovamente, di dimensioni maggiori nel 1804, con il contributo dei cittadini e delle donne, che riversarono nella fusione oro e argento, per conferire al metallo maggior purezza di suono.

Questa campana, fusa da Luigi Pasqualini, durò fino al Natale del 1988 quando, a causa di un problema all'impianto elettrico, si ruppe, squarciandosi praticamente in due.

Chi è stato presente a quell'evento si ricorda che, non appena il guasto fu risolto, il suono della campana era estremamente sgradevole.

Si decise quindi di rivolgersi alla ditta Capanni di Castelnuovo ne' Monti (RE), per un lavoro che prevedeva la realizzazione di una copia della campana rotta, riprendendo iscrizioni, nota emessa e decorazioni.

Per far questo, fu distrutta, oltre che questa, una campana settecentesca presente allora nel castello superiore.

Di nota Sibemolle 2, presenta un diametro di 1612 millimetri, e quindi il suo peso dovrebbe essere di circa 23,5 quintali, il che ne farebbe la campana più grande di tutto il territorio maceratese.

Inoltre è l'unica campana di questa torre che suona a slancio, mentre le altre campane, che si trovano nel castello superiore, dal 2006 suonano a mezzoslancio.

INDICE

 

 

Per arrivare alla cella campanaria superiore si deve salire su una scala in legno appoggiata sul telaio del campanone, in direzione perpendicolare al verso di oscillazione dello stesso e arrivare su una trave in legno posizionata alla stessa altezza del ceppo del campanone.

Camminando su questa trave poi si raggiunge un'altra scala, la quale conduce alla botola per l'accesso alla cella campanaria superiore.

 

Il telaio in ferro che sorregge le campane della cella superiore è stato completamente rifatto nel 2006. Prima di tale data ciascuna delle 4 campane si trovava posizionata su una finestra di questa cella, e suonava a slancio.

La botola di accesso termina in pratica immediatamente sotto la campana di seconda grandezza.

 

Le iscrizioni di questa campana, scritte in gotico su due righe, sono:

+ XVS • REX VENIT • IN PACE • ET • DEUS • HOMO • FACTUS EST + YHU MISERERE

NOBIS MCCCCLXXXI TEMPORE DNI YOHANIS

PREPOSITI SCI CATERVI

Di nota Sol bemolle 3, e con un diametro di 1144 millimetri, il suo peso dovrebbe essere sui 10 quintali.

 

INDICE

 

 

Dalla parte opposta si trova la campana di terza grandezza, la quale emette un La bemolle 3.

Le iscrizioni sono anche in questo caso disposte solo sulla corona e su 2 righe:

+ A FVLGVRE ET TEMPESTATE LIBERA NOS DOMINE + CHRISTVS NOBISCVM STATE  IOANNES

+ BAPTISTA SANCTONI ANCONITANVS FECIT A • D • MDCCXXXX

Con un diametro di 910 millimetri, il suo peso dovrebbe aggirarsi sui 430 kg. Fonditore Battista Santoni di Ancona nel 1740.

INDICE

 

 

Girandosi di 90° in senso orario si trova la campana di quarta grandezza, di nota La 3

A differenza delle altre, non presenta iscrizioni sulla corona, e le uniche iscrizioni presenti su un angolo della pancia dicono:

ANTICA PREMIATA FONDERIA MARCHIGIANA

PASQUALINI GIUSEPPE FU PASQUALE

MONTEDINOVE ASCOLI PICENO

1908

Con un diametro di 897 millimetri, dovrebbe pesare 420 kg circa. Fonditore Giuseppe Pasqualini di Montedinove (stabilimento in Fermo).

INDICE

 

 

 

Dalla parte opposta si trova la campana più piccola di questo concerto.

Fusa assieme al campanone, presenta diverse scritte sulla pancia:

QUESTA CAMPANA FUSA PER INIZIATIVA DEL

CAPITOLO DELLA BASILICA CATTEDRALE CHIAMI

A PREGARE PER QUANTI SONO STATI MINISTRI

DELLA PAROLA DELLA GRAZIA NELLA CHIESA

DI TOLENTINO

10 – 12 – 1989

Fonderie Capanni – Castelnovo ne' Monti – R.E.

Fonditore ditta Capanni di Castelnuovo ne' Monti (RE)

Sempre sulla pancia, ma dall'altra parte

27 – 1 – 1961

Sempre alla stessa altezza della data precedente, ma poco più in là compare uno stemma vescovile sormontato da una fascia con la scritta:

CAPITOLO CATTEDRALE TOLENTINO

ed immediatamente sotto

10 – 12 – 1586

 

Accanto alla campana di terza grandezza, ossia quella del Santoni , si trovano dei pioli in ferro

ancorati alla parete, i quali conducono ad un'apertura che conduce alla sommità di questo campanile

INDICE

 



Portale "Ingegneria e Campanologia" - Autore - Sommario - Mappa del Sito - Home

Bibliografia

Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni tratto da monografia di Ing. Luca Paolini

Bib-ST-815 - Archivi Curie Marchigiane - Per gentile concessione di Ing. Luca Paolini di Osimo

TOP