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 Campane e concerti storici - Regione Lombardia

AREA II - ARCHIVIO STORICO (ARS)

Cap. ARS-H09 - Rassegna bronzi storici - Pag. ARS-H09.08

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2011 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

(MI) - Cesano Boscone: le Campane

 

INDICE:

 

Già sul campanile che si trovava all’interno della vecchia chiesa vi erano cinque campane, che erano state fuse rispettivamente nel 1817 (la quarta e la quinta), nel 1828 (la prima) e nel 1861 (la seconda) nella ditta Michele Comerio. La terza era stata rifusa nel 1895 dai fratelli Barigozzi di Milano.

Quando nel 1899 la chiesa venne rifatta, si decise di costruire anche un nuovo campanile, ponendolo stavolta all’esterno, un poco arretrato sulla sinistra della facciata. Con la collaborazione del Comune e di privati, tra i quali si distinse ancora la signora Monegherio, il campanile ebbe il nuovo orologio e il nuovo concerto di campane in re maggiore, realizzato dai Barigozzi e benedetto dal prevosto Pogliani.

Nel 1937 si procedette a una ristrutturazione per i danni causati da un’infiltrazione d’acqua e durante la guerra le campane si ridussero a tre, perché due erano state requisite per utilizzarne il bronzo. Le campane tornarono al completo nel 1951. Una ristrutturazione generale si ebbe poi nel 1985, con la collocazione di una nuova croce (la vecchia era stata semidistrutta da un violentissimo nubifragio, che aveva causato altri danni in paese), la sostituzione del parafulmine, l’elettrificazione delle campane a cura della ditta Ciampi.

Sulle campane, per altro, si trovano iscrizioni e piccoli bassorilievi che ne indicano la funzione religiosa.

Un gruppo di ragazzi delle medie, guidato da don Fidelmo Xodo, è salito in visita al campanile, ha riportato i testi delle iscrizioni e ha osservato le immagini.

 

Sulla prima campana, il campanone, sta scritto: “ Vivos voco mortuos plango fulgura frango” (chiamo i vivi, piango i morti, spezzo i fulmini); con i nomi del Papa Pio XII, dell’arcivescovo card. Schuster, del prevosto Pietro Caldirola e della famiglia Tagliabue  che ha sostenuto le spese per la fusione nel 1951. Vi si trovano le immagini di Gesù Crocifisso, s. Paolo, s. Rocco e altri santi.

 

Sulla seconda: “ Ad Verbum vitae cum dan dan dico venite” (Con il mio din don vi dico: venite al Verbo della vita) ; segue l’indicazione che la fusione è avvenuta nel 1951 a spese dei parrocchiani e quindi la frase: “Expergescimini vos qui dormitis et orate pro defunctis” (svegliatevi o voi che dormite e pregate per i morti). Reca le immagini di Gesù risorto, dell’Angelo Custode e di tre santi dei quali uno con bastone, un altro con bastone e serpente.

 

Le altre tre campane sono ancora quelle del 1899.

 

Sulla terza: “Joseph vir Mariae, de qua natus est Jesus, qui vocatus est Christus. Hodie si vocem eius audieritis nolite obdurare corda vestra” (Giuseppe lo sposo di Maria dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. Oggi, se sentirete la sua voce non indurite i vostri cuori). Quest’ultima parte dell’iscrizione è ripetuta anche sulle altre due campane. Vi sono le effigie del Crocifisso, la Madonna del Rosario e dei santi Giuseppe, Ambrogio e Carlo Borromeo.

 

Sulla quarta: “A fulgure et tempestate libera nos Domine” (dalla folgore e dalla tempesta liberaci o Signore), con Gesù Crocifisso, della Madonna del Rosario, l’Angelo Custode, s. Agata e s. Luigi Gonzaga.

 

Sulla quinta: “Requiem aeternam dona eis Domine (L’eterno riposo dona loro o Signore), con Gesù Crocifisso, il S. Cuore, Maria Immacolata, s. Marcellina, le anime del Purgatorio.

 

Si ha qui l’impressione di una fede semplice e antica: all’esortazione ai vivi perché il loro cuore non si indurisca e acconsenta al richiamo delle campane, si accompagna il ricordo dei morti e la preghiera perché il Signore ci liberi dalle avversità atmosferiche.  L’attuale parroco don Lino Maggioni ha ripreso quest’ultima antica usanza e quando la tempesta si avvicina corre a suonare il campanone. Inoltre il Consiglio pastorale, nella sessione del 27 marzo 1987 ha suggerito che un concerto di campane annunci festoso la nascita di un nuovo parrocchiano. E sempre più numerosi sono i fedeli che chiedono questo gioioso segnale.

Si osservi poi come alle immagini di Gesù e Maria si accompagnino quelle di s. Giuseppe, dell’Angelo Custode, dei patroni della diocesi Ambrogio e Carlo e di santi particolarmente venerati quali s. Rocco, S. Agata e s. Marcellina, s. Luigi, patrono dei giovani [4]

INDICE

 


.[4] Cfr. APC, cart. 5, fasc. 1. La visita al campanile dei ragazzi delle medie è ricordata su In Cammino, marzo 1991

 

 



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Bibliografia

Bib-ST-000 - Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni

Bib-ST-607 - Monografia sec. XXI

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