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 Beni culturali - Restauro

AREA I - ARTE TECNICO-SCIENTIFICA (ATS)

Cap. ATS-C04 - Normativa - Pag. ATS-C04.07

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2010 - © Copyright 2007- 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


 

 

Ministero Beni Culturali: Tutela campane storiche  

  

 

N.B.: Il presente Portale è a favore del suono delle campane!

Le Campane con età uguale o superiore a 50 anni sono Beni Storici vincolati dalle Soprintendenze ai Beni Artistico-Architettonici secondo il D.L. 42  22/1/2004 "Testo Unico dei Beni Culturali".

E' necessario richiedere l'Autorizzazione alla competente Soprintendenza Regionale, prima di effettuare lavori di manutenzione straordinaria sulle Campane o sulle relative incastellature, mediante realizzazione di un progetto a firma di tecnico abilitato.

 

Si riporta di seguito la comunicazione integrale pervenuta dal Ministero in titolo; benché emanata per una zona specifica, tuttavia la comunicazione contiene alcune norme da ritenersi valide anche per altre zone d'Italia.

    Questa Soprintendenza, con la presente, richiama l'attenzione delle SS.VV. sulla necessità di operare per la tutela delle campane storiche esistenti nelle province di Modena e Reggio Emilia.


    Dal secondo dopoguerra del secolo scorso, si è assistito ad un progressivo depauperamento del patrimonio campanario a causa di interventi manomissioni, come la rifusione, il "rifacimento" e l'elettrificazione.

    Ad esempio fino agli anni '50, i castelli delle campane ed i ponti sottostanti, erano costruiti in legname autoctono, per amplificare le risonanze delle campane e per attutire le sollecitazioni meccaniche delle medesime nei confronti dell'edificio ospitante; ora, con l'opera di "rifacimento", i castelli e i ponti, corrono il rischio di essere demoliti e sostituiti con quelli metallici privi delle caratteristiche precedenti; ciò vale anche per i mozzi delle campane e i relativi accessori, stanga e spalliera.

    La manomissione più grave, però, è l'elettrificazione "a distesa" con uso di motori. Ciò può portare, per le continue e forti sollecitazioni del battaglio (costretto a colpire "a caduta" invece che "a slancio" come nell'azionamento manuale), la spaccatura delle campane. 

    Ciò detto, i principi da osservare, nell'ambito del restauro di questi beni sono i seguenti:

1) Non sostituire "castelli", ponti mozzi spalliere e stanghe in legno con altri manufatti metallici.

2) Quando è possibile, intervenire con la ricostruzione delle parti in legno asportate, per recuperare il suono storico.

3) Non sostituire o rifondere le vecchie campane.

4)Lasciare libera la rotazione manuale delle campane e non manomettere le parti lignee. Per questo motivo, è consentita l'elettrificazione per il suono a distesa, con l'istallazione di motori, a condizione che non vengano manomesse le strutture e i materiali originali, così da non danneggiare le campane e permettere l'azionamento manuale.

 

    Con questo ed altri provvedimenti di salvaguardia sarà possibile tutelare queste opere, ed anche, valorizzare e promuovere il suono "alla reggiana modenese", lavorando nel rispetto dell'identità storica e delle tradizioni.

G10.07 - Ossidazione e patologie del Bronzo - Trattamenti di restauro

P01.01 - Etica del Restauro

P01.02 - Regole per il Restauro delle Campane

P01.03 - Esempio di Analisi della Durabilità di una Campana

P01.04 - Campane Antiche: Esempio di Conservazione e Utilizzo

P02.07 - Saldatura delle campane

 


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Bibliografia

Bib-TS-044 - Fonte: Sezione "Normativa" del sito  dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Reggio Emilia. (versione 2010)

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